Cerca e trova immobili

ISRAELEBlinken, «da Israele nessun piano credibile per proteggere i civili»

12.05.24 - 20:10
Il segretario di Stato in un'intervista alla CBS torna a criticare il governo di Netanyahu
Foto Keystone
Fonte ATS
Blinken, «da Israele nessun piano credibile per proteggere i civili»
Il segretario di Stato in un'intervista alla CBS torna a criticare il governo di Netanyahu

TEL AVIV - «Israele ha la conoscenza e gli strumenti per ridurre i danni ai civili nelle sue operazioni militari. Tuttavia i risultati sul terreno, incluso l'elevato numero di vittime civili, sollevano sostanziali dubbi sul fatto che li abbia usati in modo efficace in tutti i casi».

Il segretario di Stato americano Antony Blinken in un'intervista alla CBS torna a criticare Israele, sottolinando come «a cadere negli attacchi dell'esercito israeliano nella Striscia sono stati più civili che terroristi».

Blinken ha poi sottolineato che gli Usa «non hanno ancora visto un "piano chiaro e credibile per proteggere i civili a Rafah, come richiesto più volte da Washington». Ma ha anche precisato che sul blocco delle armi allo Stato ebraico - minacciato dal presidente Joe Biden in caso di attacco alla città - «al momento l'unica consegna rinviata sono le bombe ad alta carica perché ci sono trattative in corso con Israele, dato l'impatto che queste armi potrebbero avere se usate in aree densamente popolate».

Sul campo le operazioni dell'esercito israeliano vanno avanti a Rafah sia al valico sia nella parte orientale della città - anche alla ricerca dei rapiti -, mentre i combattimenti sono tornati anche al nord e al centro della Striscia dove Hamas sta tentando di riorganizzarsi. A Jabalya - dopo gli appelli all'evacuazione "temporanea" della popolazione della zona - l'operazione è stata avviata la scorsa notte per contrastare i tentativi di Hamas di «rimettere in piedi la sua struttura terroristica e operativa» dicono fonti israeliane.

Hamas ha invece attaccato direttamente Biden per aver sostenuto che un cessate il fuoco ci sarebbe «domani» se venissero liberati i circa 130 ostaggi israeliani ancora trattenuti a Gaza. Frasi che per Hamas rappresentano «una battuta di arresto rispetto ai risultati dell'ultimo round di negoziati, che avevano portato al consenso del movimento sulla proposta avanzata dai mediatori».

In visita alla comunità ebraica al Ghetto di Roma, anche il sindaco di New York, il democratico Eric Adams, ha assicurato che «la vostra battaglia è anche la nostra battaglia», e cioè che «bisogna riportare a casa gli ostaggi e distruggere Hamas».


Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE